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Qui sotto il percorso artistico per arrivare all'illustrazione finale ispirata
alla canzone Ci vuole orecchio.
Il brano
dall'album omonimo del 1980 e uscito anche in versione singolo, “Ci
vuole orecchio / Silvano” sempre lo stesso anno, è senza dubbio uno dei
brani più noti di Enzo Jannacci.
«Il
mio metodo di lavoro prevede il buttare fuori di getto quel che passa
per la mente e poi cercare di fare ordine, di dargli un senso. Cerco Ci vuole orecchio
sul miotubo e mentre l'ascolto inizio a visualizzare quel che va
disegnato: l'orecchio, il pacco, il secchio, l'orchestra che suona... Ovviamente il tutto va remixato in salsa Mckenzie. Quindi:
2) Elaboro il primo schizzo, dandola vinta a Alberto, ma...manca l'orecchio!
3) Mi chiedo cosa c'entri una sala prove col Lupo e Mosè e quindi contestualizzo il tutto nella fattoria. In pratica rifaccio la scena uno alla fattoria. Non c'è il secchio, però, e poi non mi piace che ce l'abbia vinta Mosè, mi piacerebbe lasciare un po' più di spazio all'immaginazione...
4) Per fugare i miei dubbi, torno alla sala prove. Letteralmente metto il pacco dentro il secchio, Alberto ha orecchio e Mosè lo vede, ma non è detto che lo becchi...potrebbe andare, ma è troppo poco Mckenzie-style, non mi convince! Fattoria, devo decisamente tornare alla fattoria e al fil rouge della saga di Lupo Alberto.
5)
Quindi disegno Alberto che cerca di raggiungere Marta, Mosè che cerca
di individuarlo (chi avrà più orecchio?), Marta preoccupata. Tutto si
svolge in fattoria attorno alla casa della gallina, il secchio è lì che
aspetta, il pacco o una zampa di uno dei due contendenti. Non si sa chi
la spunterà, entrambi sembrano sicuri di sé. L'orchestrina
è sintetizzata dal solo Enrico, davanti o dietro? Meglio dietro e
meglio un sibemolle invece di una nota strapazzata! OK, il disegno così
mi piace, non resta che trasformare il bozzetto nel disegno vero e
proprio!
L'articolo originale di Davide barzi per cui ho scritto questa piccola spiega del mio modus operandi: Ci vuole orecchio